12/04/943 - La prima testimonianza documentata della Schola Piscatorum
12 aprile del 943; di fronte a Giorgio notaio della Chiesa ravennate, Giovanni detto Zacula con suo fratello Demetrio, assieme a Leone detto Scamperto, i fratelli Domenico e Orso, Stefano, Domenico di Mercuria, Onesto, Leone detto Bonizo e un altro Leone, chiedevano all’Arcivescovo di Ravenna il rinnovo enfiteutico del diritto di pesca nel Badareno. Come è stato osservato, proprio per la sua natura di rinnovazione di un contratto di enfiteusi che aveva mediamente una durata di 30 anni e per la formula usata (in questa concessione enfiteutica) s’intende che la concessione in passato fosse già attiva almeno un paio di volte, in maniera da determinare, che questo tipo di consociazione tra pescatori dovette essere operativa nel pieno del secolo IX. Questo documento è conservato in originale nell’Archivio Storico Arcivescovile di Ravenna.
Nei secoli a seguire, questa Schola Piscatorum mantenne costante la sua presenza nel territorio ravennate; ne sono testimonianza i numerosi documenti, seppur distribuiti in maniera non omogenea, che attestano la presenza e la continuità di questa consorteria di pescatori.